gilulfo 591-615, detto Agone, cognato di Autari, ne sposa la moglie Teodolinda. Anzi, possiamo dire che ne fu sposato, perché, dopo la morte di Autari, si era recato a rendere omaggio a Teodolinda e le aveva baciato la mano, ma ella aveva risposto che egli aveva il diritto di baciarle la bocca, sottintendendo con ciò che egli, designato re, diveniva anche ipso facto suo sposo.... (H.L., III, 35).
Blocca un attacco bizantino proveniente dall’Esarcato (H.L., IV, 8); inizia a trattare con i Franchi e si allea col Papa Gregorio Magno (H.L., IV, 8); conquista Mantova e Cremona utilizzando truppe schiavone inviate in aiuto dal Re degli Avari e abbattendo le mura con gli "arieti" (H.L., IV, 29).
Durante il suo regno inizia, con il suo appoggio, la conversione dei Longobardi dall’Arianesimo al Cattolicesimo: la regina Teodolinda e il loro figlio, Adaloaldo, ricevono il battesimo (H.L., IV, 27) anche se Agilulfo rimane ariano.
In questo periodo la Chiesa è divisa dallo Scisma dei Tre Capitoli, quindi i Longobardi sono frenati nella conversione, anche perché lo scisma coinvolge, nelle terre da loro conquistate, due importanti diocesi, Milano e Aquileia. Agilulfo sostiene il tentativo di Colombano, abate di Bobbio, di convocare un Concilio per por fine allo Scisma, cui aderisce anche Teodolinda, ma la morte di Agilulfo, di Colombano e del Papa Bonifacio IV interrompe il tentativo.