GENERALITA'
Il Parco Regionale dei laghi di Suviana e Brasimone si estende per circa 3500 ha nel Comune di Camugnano ed in quello di Castel di Casio, entrambi nella Provincia di Bologna. Esso si spinge, dal piede del versante settentrionale della catena appenninica, fino alla cresta spartiacque che costituisce il limite con la Toscana (Province di Firenze e Pistoia).
Da un punto di vista morfologico esso e' caratterizzato oltre che dai due laghi (bacini artificiali con dighe in muratura ad "arco e gravita'), dalle profonde valli dei Torrenti Limentra di Treppio ad Ovest e Brasimone ad Est e dallo spartiacque fra questi ultimi formato dal rilievo di M. Calvi, M. di Stagno e l'Alpe. Da segnalare nell'area di M. Calvi la presenza di due forme di erosione glaciale, rappresentate da pianori di vetta con la classica planimetria di "poltrona con braccioli" sviluppata verso Nord, forme interpretabili come piccoli circhi glaciali.
Tutta l'area della catena appenninica mostra una densa copertura boscosa dominata dalle faggete presenti alle quote piu' elevate (>800-900 m). Fra gli 800-600 m di altitudine si ha la comparsa dei castagneti da frutto, mentre alle quote inferiori si ha la prevalenza dei querceti. Boschetti di conifere si osservano un po' dovunque.
Nell'area del Parco, ai piedi della catena si sviluppano invece le coltivazioni ed i terreni incolti con prati ed arbusti.


LA GEOLOGIA DELLA ZONA
Tre sono le principali unita' geologiche che caratterizzano l'area del Parco: la Formazione di M. Cervarola, l'unita' alloctona di "Ponte della Venturina" e quella analoga dei "Terreni caotici eterogenei".
La prima costituisce la dorsale appenninica rappresentata da un flysch marnoso-arenaceo con rapporto arenaria/marna molto variabile (in generale <1), con impronte di fondo ben sviluppate e gradazione del banco facilmente riconoscibile. Essa si presenta nella zona con una struttura ad anticlinale rovesciata verso Nord, orientata secondo la direttrice Est-Ovest e con asse passante per il Poggio delle Vecchiette ed il M. di Stagno.


Le altre due unita' rappresentano due distinte coltri di ricoprimento che in tempi successivi hanno sovrascorso la Formazione di M. Cervarola, accumulandosi nell'area degli attuali affioramenti, molto probabilmente un'area di "basso strutturale."
L'unita' di "Ponte della Venturina", parzialmente coinvolta nel piegamento e rovesciamento del flysch del Cervarola, affiora in una stretta fascia al piede del versante appenninico.
I "Terreni eterogenei" si rinvengono immediatamente piu' a Nord.
La litologia prevalentemente argilloso-marnosa di queste due coltri garantisce l'impermeabilita', e quindi la tenuta, degli invasi del Brasimone e di Suviana.


IL LIVELLO A LUCINE
Nel fianco rovesciato dell'anticlinale di Poggio delle Vecchiette - M. di Stagno e' stata rinvenuta un'interessante intercalazione calcarea, caratterizzata da una ricca micro-macro-fauna. Si tratta di un calcare grigio-scuro, chiaro sulle superfici di alterazione, in un banco di spessore oscillante fra 40-50 cm e 2 m circa (Bartoli, 1994).
La densa copertura boscosa e la complicata situazione orografica del territorio, hanno reso difficile l'esatta ubicazione degli affioramenti del "Livello a Lucine". Si e' ricorso quindi all'esecuzione di un rilievo GPS (Global Positioning System) integrato da misure topografiche tradizionali.



Il banco fossilifero, battezzato "Livello a Lucine", affiora ad una quota compresa fra 800 e 1000 m di altitudine ed e' stato seguito per una lunghezza di oltre 4 km. Altri affioramenti isolati, ma perfettamente correlabili, sono stati successivamente trovati all'esterno dell'area del Parco, sia verso Est che verso Ovest.


I macrofossili, rappresentati da Lucine hanno dimensioni di 4-6 cm. Si tratta di Molluschi Lamellibranchi Eterodonti, caratterizzati da una conchiglia rotondeggiante e lenticolare. La loro cerniera presenta 2 denti cardinali e 2 denti laterali ben sviluppati. L'ornamentazione della conchiglia e' scarsa ed e' formata solo da strisce concentriche.
Nel Livello, esse sono concentrate in nidi e quindi non appaiono in tutti gli affioramenti del banco, ma e' la microfauna che risulta essere una costante sia per tipo di associazione che per abbondanza. Essa e' rappresentata da Foraminiferi planctonici e bentonici. Sono inoltre presenti resti di Crostacei, di Echinidi e di Pesci.
Per la determinazione dell'eta' dell'intercalazione e quindi della parte stratigraficamente piu'alta della Formazione di M. Cervarola sono risultati piu' utili i Foraminiferi planctonici con le seguenti specie: Globigerinoides trilobus, Globigerinoides bisphericus, Globorotalia ex gr. scitula, Globoquadrina dehiscens, Orbulina suturalis, Praeorbulina glomerosa; da un punto di vista stratigrafico corrisponde alla parte piu' recente della zona N9 di Blow (Blow, 1969) ed alla porzione superiore dello stratotipo del Langhiano (Miocene medio, 16.4-14.8 MA).


Il colore bruno-ocraceo che caratterizza le sezioni sottili risulta molto probabilmente dovuto alla presenza di sostanza organica e di fosfati.
L'abbondanza e la diversificazione dei Foraminiferi planctonici indica un ambiente di acque profonde; la presenza di rare Globorotalia ex gr. scitula testimonia acque temperato-fredde. La conservazione dei resti di Pesci e Crostacei permette di stabilire un basso contenuto di Ossigeno.
Lo scenario e' pertanto molto simile a quello della fauna fossile legata a manifestazioni fredde metanogene, gia' descritto da Taviani (Taviani, 1994) in un intervallo piu' recente (Tortoniano) ed appartenente alla Formazione Marnoso-Arenacea Romagnola.
La presenza delle Lucine e' in definitiva molto importante: esse sembrano essere degli indicatori di emanazioni metanifere del sottosuolo.

  • Bibliografia



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