DUKAT


LO "ZECCHINO" O DUCATO D'ORO VENEZIANO


di


GIULIO BERNARDI e SERGIO ROSSI






LUDOVICO MANIN - ULTIMO DOGE (120º)

1789 - 1797

multiplo di zecchino

disegno : C. Kunz



Il ducato d'oro veneziano o zecchino (dall'arabo Sikka, che era il diritto di essere nominati sulle monete e dalla radice araba Sakk, che significa scavare) fu, durante tutto l'autunno del medioevo e l'alba dell'eta' moderna, la principale misura delle ricchezze.
D'oro purissimo e di peso costante, era un punto di riferimento per ogni valutazione. La quantita' di oro fino (tre grammi e mezzo) di cui era costituito, era quella giusta per un pagamento di media importanza, quale un abito non di lusso, una ricca cena tra amici, le grazie di una cortigiana di media belta'.
E' assai curioso notare come, dopo la scoperta dell'America e l'afflusso di oro che ne consegui', questa quantita' ottimale di metallo prezioso si sia progressivamente assestata su pesi considerevolmente maggiori: nel sei-settecento, la pistola (o doblone) con circa sei grammi, poi il Luigi con lo stesso peso di oro puro e la sterlina con oltre un grammo di piu'. Prima di tanta inflazione pero' lo zecchino domino' incontrastato non solo in Europa ma anche in Africa ed in Asia, dove rimase poi a lungo nella tradizione e nella pratica.
A Ceylon era particolarmente gradito perche' gli indigeni vedevano nelle figure la rappresentazione di uno dei loro mestieri piu' popolari: la raccolta del nettare di cocco. Chiunque era infatti capace di riconoscere la figura di un santo nimbato, mentre non c'era spiegazione per l'uomo inginocchiato davanti a lui se non immaginarlo nell'atto di prepararsi a salire la palma (la lunga asta tra i due, con in cima il vessillo o la croce).
Il ducato veneziano fu coniato per la prima volta il 31 ottobre 1284 con lo stesso peso e lo stesso titolo del fiorino di Firenze, che circolava da oltre trent'anni. Ma per alcuni il ducato deriverebbe da un Duca di Ferrara, che l'avrebbe fatto battere nel XVIº secolo, per altri da Ruggero IIº di Sicilia, Duca delle Puglie che l'avrebbe voluta nel 1110, con l'immagine del Cristo. In ogni caso i ducati presero questo nome in quanto vi era impressa la figura del Doge (Duca).
La moneta aurea veneziana mantenne sempre peso e titolo invariati (aveva al massimo 3 per mille d'impurita' cioe' 0,997). Nel 1455 il valore legale del ducato fu fissato in 124 soldi di piccoli d'argento; il ducato divenne percio' una moneta di conto, alla quale fu dato un corrispondente battendo ducati d'argento. E fu da questo momento che si chiamo' zecchino (da Zecca) e non piu' ducato. Fu infatti sotto il dogado di Francesco Dona' (1545-1553) che si trova sempre piu' spesso la parola "cechino", da cui zecchino, per indicare il ducato d'oro anche nei documenti pubblici.
Il primo ducato fu coniato sotto il dogado di Giovanni Dandolo. Titolo dell'oro = 1000; peso = gr 3,559. La moneta presenta le seguenti caratteristiche:
al diritto : San Marco aureolato e con sontuosa veste tiene il Vangelo nella mano sinistra e, volgendosi a destra, porge al Doge genuflesso un'orifiamma, su cui si trova la croce. Il Doge ha un manto ornato con pelliccia ed il capo con il berretto ducale; egli stringe l'asta con ambo le mani;
al rovescio : Gesu' Cristo e' in piedi, di fronte, con un nimbo crociato di forma greca, avvolto in una lunga veste. Con la mano sinistra tiene il Vangelo e con la destra benedice. Il Redentore e' in un'aureola ellittica cosparsa di stelle (4 a sinistra e 5 a destra).
L'ultimo Doge in cui si ebbero i ducati fu Pietro Lando (1539-1545). Poi con Francesco Dona' (1545-1553) e Marcantonio Trevisan (1553-1554), le monete si chiamarono indifferentemente ducati o zecchini.
La moneta coniata per Francesco Dona' (o Donato) aveva titolo d'oro = 1000, cioe' 24 carati di fino e pesava 3,494 gr;
al diritto : sopra una linea orizzontale San Marco e' in piedi e porge il vessillo al Doge genuflesso;
al rovescio : il Redentore appare benedicente in un'aureola ellittica cosparsa di 9 stelle a 5 raggi (4 a sinistra e 5 a destra)
Il primo Doge sotto il quale la moneta si chiamo' pubblicamente "zecchino" fu Francesco Venier (1554-1559). Anch'essa aveva titolo d'oro = 1000 (24 carati di fino) e pesava 3,494 gr. Essa mostrava :
al diritto : sopra una linea San Marco in piedi che porge, al Doge genuflesso, il vessillo;
al rovescio : il Redentore benedicente e' entro un'aureola ellittica con 12 stelle a 5 punte, 6 a sinistra e 6 a destra.
I Dogi che fecero coniare ducati o zecchini furono settantatrè a partire da Giovanni Dandolo (1284) che fu il 48º e finendo con Ludovico Manin che fu il 120º. Con quest'ultimo termina anche la storia entusiasmante (1797) della Repubblica della Serenissima.







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1997, september 12