Pirro, come Alessandro il Molosso suo predecessore, coniò più abbondantemente monete nel corso delle campagne militari che non in Epiro. Le emissioni avvennero principalmente nelle zecche delle città alleate in Magna Grecia e in Sicilia.
Nella pur breve tradizione epirota il ritratto del regnante non compare sulle monete. Ci è quindi precluso il piacere di vedere il volto di Pirro campeggiare su qualche grosso modulo, alla maniera dei regnanti ellenistici.
Emissioni in Epiro
Le prime monete dell’Epiro sono stateri di tipo corinzio e risalgono ad un periodo che precede la nascita del regno epirota, 342 a.C., nella zecca di Ambracia.
Una seconda fase di monetazione include le emissioni dei re dell’Epiro: Alessandro il Molosso (342-326), il meno noto zio di Alessandro Magno e Pirro (295-272).
La serie regale terminò con la Repubblica Epirota alla morte di Tolomeo nel 238, l’ultimo discendente della dinastia degli Eacidi.
Una monetazione repubblicana in metallo vile si sviluppò in seguito in Epiro, fino al 168, quando anche questa regione cadde sotto la dominazione romana e le coniazioni dell’Epiro cessarono definitivamente.
I tipi prevalenti nelle monete epiroti sono la testa di Zeus Dodoneo e la sua sposa Dione; il fulmine, la testa di Helios e l’elefante. Il primo è riconoscibile per la corona di foglie di quercia.
Alessandro il Molosso coniò stateri d’oro e d’argento ma in Lucania e in Bruttium, nel corso della sua invasione del Sud Italia, ove trovò al morte sul campo di battaglia.
Pirro coniò pochissime monete in patria. Si tratta di numerario in bronzo con al diritto la testa di Zeus Dodoneo, di stile piuttosto grossolano. Non sono note emissioni di Pirro d’oro e d’argento in terra d’Epiro.
Epiro, Ambracia, circa 360-338 a.C. Statere (8.41 gm). Pegaso al
passo verso destra; sotto lettera A / Testa di Atena in elmo corinzio;
figura seduta alle sue spalle. Ravel, Ambracia 135
Epiro, Pirro 295-272 a.C. AE 7,2 g, d=20 mm. Testa di Zeus Dodoneo
/ Fulmine. Questa moneta epirota in bronzo reca il monogramma di
Pirro BMC 114, 40. SNG Cop. 102
Macedonia, occupazione di Pirro, 287-285 a.C. o 274-273 a.C.
Bronzo 3,68 g, d=17 mm. Scudo macedone contenente il
monogramma di Pirro / Pileo o elmo conico. AMNG III, 2, 105
Macedonia (Pella), Dominazione di Pirro. Tetradracma, circa. 273-272
a.C. Testa di Eracle coperta da pelle di leone./ ALEXANDPOY. Zeus
seduto con aquila e scettro; Monogramma nel campo
Epiro, Repubblica Epirota; circa 234-168 a.C. Dracma. 4.94 g. Testa di
Zeus Dodoneo a sinistra, ornata da corona di quercia; / Aquila stante
a sinistra. Si tratta delle ultime emissioni epiroti prima della definitiva
annessione romana
Emissioni in Magna Grecia
Agli albori del III° secolo numerose zecche erano in regolare attività in Italia meridionale. Molte di esse finirono sotto l’influenza del Re epirota e produssero numerario nei tre metalli in suo favore.
Con l’arrivo di Pirro in Italia assistiamo ad una modifica del sistema ponderale. Lo statere acheo di 8.00 g fino a quel momento in uso si ridusse ad uno statere di 6.60 g, sicuramente imposto dalle necessità belliche. Il sistema ponderale è il medesimo adottato dalle didramme “romano-campane”, le prime emissioni d’argento dei Romani.
Non è attualmente noto se sia stato Pirro ad adeguarsi al sistema romano campano o viceversa, o più probabilmente una svalutazione fu adottata simultaneamente in conseguenza del protrarsi delle vicende militari.
Un altro fenomeno significativo si associa alla presenza di Pirro in Italia: l’abbondante emissione di moneta d’oro, fatto raro nelle zecche della Magna Grecia.
La produzione aurea ha sempre rappresentato un fenomeno occasionale e poco consistente, spesso legato a gravi fatti contingenti. Sul finire del IV° secolo e agli inizi del III° secolo tuttavia, emissioni auree si annoverano a Taranto, Locri, Metaponto ed Eraclea, con una netta supremazia della zecca di Taranto. Questa anomalia è stata associata con la presenza in Italia dei condottieri epiroti (Alessandro il Molosso e Pirro) e delle loro truppe mercenarie. Si ritiene quindi che la monetazione aurea sia stata prodotta appositamente per pagare i mercenari, mentre le emissioni d’argento dovevano servire alla normale attività economiche di ogni singola città.
Le seguenti città batterono moneta sotto Pirro: Taranto, Metaponto, Locri, Crotone, Eraclea. Il maggior volume di emissioni avvenne a Taranto.
THURIUM
L’avventura di Alessandro il Molosso precedette quella di Pirro ma fu meno fortunata. Dopo alcuni iniziali successi e l’annessione delle città greche rivierasche, il Re epirota perì sotto le mura di Pandosia per mano dei bruzii nel 330 a.C.
Thurium, Alessandro il Molosso. Circa 360-340 a.C. Nomos, Ag 8.02 g.
Testa di Atena a destra che indossa elmo decorato con Scilla / Toro alla
carica. Scritta MOLOSSO. Pesce in esergo. Ex Hess-Leu 1954, NAC 1988,
A.D.M. collection
TARANTO
L'avventura di Pirro iniziò invece nel 281-280 a.C.
Taranto, tempo di Alessandro il Molosso. Circa 334-330 a.C. Statere
aureo 8.55 g. Testa di Era a destra / Giovane nudo su cavallo. Vlasto 10.
Taranto, statere del tempo di Pirro. Didramma 280-272.; 6.61 g.
Cavaliere nudo su cavallo a sinistra / Taras su delfino. Non reca il nome
del condottiero ma il calo ponderale permette di ascriverlo al periodo
finale della monetazione tarentina. Vlasto 806
Taranto, tempo di Pirro, 281-272. Didramma 6.50 g. Cavaliere armato
di tre aste / Taras con cornucopia su delfino. Vlasto 719
Taranto, tempo di Pirro, 281-272. Didramma 6.42 g. Cavaliere con
tre aste / Taras su delfino. Coll. privata
Taranto, tempo di Pirro, 281-272. Nomos 5.60 g. Guerriero elmato con
scudo e due lance su cavallo al galoppo / Taras su delfino. Coll. privata
Taranto, statere aureo emesso a favore di Pirro, circa 280-275 a.C.
8.56 g. Testa di zeus laureata / aquila su fulmine. Vlasto 41
Taranto, quarto di starere aureo emesso per Pirro,circa 280-275 a.C.
2.15 g. Testa laureata di Apollo / aquila su fulmine. Vlasto 46
Taranto, mezzo statere aureo, emesso per Pirro, 281/272 a.C., 4.28 g.
Testa di Eracle / Efebo alla guida di una biga. Vlasto 30
METAPONTO
Metaponto, Dracma del tempo di Pirro , circa 278-276 a.C. 2.84 g. Testa
di Atena in elmo attico decorato con un’ala / Spiga d’orzo. SNG ANS 541
Metaponto, terzo di statere aureo del tempo di Pirro circa 280-279 a.C.
2.80 g. Coniato dopo la vittoria ad Eraclea.Testa di Leucippo con elmo
corinzio / due spighe d’orzo; SNG ANS 397
CROTONE
Crotone. Didramma 6.81 g, tempo di Pirro. Aquila su fulmine
/ Tripode delfico; SNG ANS 409
ERACLEA
Dopo la vittoria ad Eraclea, Pirro coniò alcune monete celebrative della battaglia. Lo stile di queste emissioni è talmente differente dalla precedente produzione di Eraclea che si pensa vi abbia collaborato mano d’opera greca al seguito del Re epirota.
Eraclea Didramma, tempo d Pirro circa 281-278 a.C.,7.79 g. Testa
di Atena a destra, in elmo corinzio / Eracle vittorioso si incorona
da solo. Van Keuren 96
Eraclea, Emissione del tempo di Pirro, Dracma circa 281-278 a.C. 3.81 g.
Testa di Atena presa di ¾, elaborato elmo attico a tripla cresta con
decorazione rappresentante Scilla /Civetta su ramo d’olivo, clava.
Van Keuren 114
LOCRI
A questa importante zecca del Bruzio si attribuisce una discreta produzione monetaria in favore dell’invasore epirota. Spiccano alcuni rari tetradrammi con il tipi di Zeus Dodoneo, veri capolavori di arte incisoria.
Locri, emissione di Alessandro il Molosso 342-334 a.C. AR Statere 10.88 g.
Testa di Zeus Dodona a destra / ALESANDROU, TOU NEOITTOLEMOU,
fulmine con a destra testina d’aquila. Vlasto 1866
Locri, tempo di Pirro circa 280-278 a.C., didramma 8,39 g. Achille con
elmo corinzio ornato da grifone / Thetis seduta su ippocampo tiene lo
scudo di Achille PURROU, BASILEWS. SNG database Vol: III 1651.
Lockett Collection.
Locri, tempo di Pirro circa 280-278 a.C. AR Tetradracma (16.38 g). Testa
di Zeus Dodoneo con corona d’alloro / BASILEWS, PURROU, Dione seduta
con scettro. SNG Lloyd 656; SNG Lockett 1650. Raro e magnifico
tetradramma impreziosito del nome del Re epirota
Locri, tetradramma. Testa di Zeus laurato a sinistra / Personificazione
femminile rende onore a Roma seduta. Questa tipologia è ascritta a
Locri subito dopo la battaglia di Benevento. Il rovescio alluderebbe
alla sottomissione della città ai romani. SNG ANS 531
Locri, tempo di Pirro, decimo di statere aureo. Circa 280-275 a.C.,
0.94 g. Aquila con serpente nel becco /fulmine alato. SNG ANS 498;
SNG Copenhagen 1857
Emissioni in Sicilia
La parentesi siciliana permise a Pirro di orientare l’attività di una zecca delle più importanti del Mediterraneo, quella di Siracusa. Tuttavia emissioni a nome di Pirro sono attribuite anche a Panormos. A Siracusa Pirro emise monete nei tre metalli e si tratta delle emissioni più pregevoli dal lato artistico. La monetazione siciliana seguì chiaramente il sistema attico-euboico in uso presso le colonie greche siciliane. Abbondante e stilisticamente pregevole la produzione di numerario in bronzo con i tipi di Eracle o Ftia (ritratto della madre di Pirro?) e al rovescio Atena armata di fulmine e scudo.
Pirro inoltre in Sicilia battè anche due emissioni in oro (statere e mezzo statere, superbamente rari) e due in argento, anch'esse rare. Sono due quelle in argento perchè quella con il personaggio femminile disteso, in passato ritenuta battuta da Pirro in Epiro, è ormai defininivamente attribuita da studi più recenti alla zecca di Siracusa. Nelle monete di Pirro la testa di Core ha una notevole somiglianza con quella dei coni di Agatocle. Invece, al contrario dell'Italia meridionale, le figure assise sul trono sono rare in Sicilia.
SIRACUSA
278-276 a.C. – 11,658 g. Testa velata di Phtia a s. coronata di foglie
d’acanto con himation; dietro, simbolo inedito (anfora con acqua
zampillante?); davanti, FQIA(S); c.p. / Fulmine alato orizzontale;
sopra BASILEOS, sotto PURROU; c.p. Calciati -. (n°184 var). SNG
Lloyd -.( n°1533 var.). Conio di dritto inedito con questo
simbolo.
Ex NAC L n°1252
278-276 a.C. – 7,980 g. Testa di Kora a d. coronata di canne; dietro,
mezzaluna / Demetra seduta su trono a s., tiene nella mano s. una
lunga spiga e nella d. uno scettro; tra le gambe del trono, piccola
lettera "A"; a s., PURROU;; a d., BASILEOS.
Calciati n°185 Ds 71.
SNG ANS n°836. Rara. Ex Italo Vecchi 1 n°198.
278-276 a.C. – 6,097 g. Testa di Atena a s. con elmo attico crestato ed
ornato di grifo; dietro, fulmine alato; c.p. / Corona di quercia allacciata
in basso entro cui, spiga di grano. Calciati, koinon 2, Tav. XXIV n°131.
Collezione privata.
Siracusa, tempo di Pirro ? Æ, 24mm, 9.64 gm. Testa di Eracle con pelle
leonina / Atena Promachos a destra. Calciati II, 321, 175; SNG ANS 844.
Questo tipo di emissione, da sempre attribuita a Pirro, iniziò invece
prima dell’avvento del re epirota
Siracusa , tempo di Pirro, 278-276 a.C. Bronzo 8.35 g. Testa di
Persefone / Demetra seduta. Nel campo BASILEOS - PURROU.
Calciati II, S. 332, Em. 186
Siracusa, tempo di Pirro, Ottobolo argenteo, circa 278-275 a.C., 21 mm,
5.45 g. Testa di Persefone a destra / Atena armata a sinistra.
Nel campo BASILEOS - PURROU. SNG ANS 832.
Siracusa, tempo di Pirro, 278-276 a.C. Mezzo statere aureo
(decadramma) 16 mm, 4.23 g. Testa di Artemide a destra, faretra
in spalla. /BASILE O S / PURROU. Vittoria alata andante a sinistra,
un trofeo in mano. SNG ANS 827.
PANORMOS
Panormos, sedicesimo di statere, tempo di Pirro. circa 278-275 a.C.
Aureo pari a 1/16 di statere (0.54 g). Struck circa 276 a.C. Testa di
Atena a destra /Civetta. SNG ANS 576; SNG Lloyd 1671
Panormos, tempo di Pirro, circa 278-275 a.C. Emiobolo aureo = 1/24
di statere aureo (0.34 g). Testa di Apollo a destra / Lira. SNG ANS 577
Dopo la sconfitta di Maleventum ed il suo rientro nella madrepatria non risultano nuove monete battute a nome di Pirro, se non bronzee e di pessima fattura.