1259 - 1261 MICHELE VIII Paleologo (1224-Pacomio 1282) fu Imperatore di Nicea dopo essere stato Reggente di Giovanni IV Ducas, averlo imprigionato ed accecato. Legittimo’ l’usurpazione con una vittoria a Pelagonia/Macedonia sul despota di Epiro e con la riconquista di Costantinopoli sui Latini e la Restaurazione dell’Impero bizantino. Divenne quindi Imperatore di Costantinopoli dopo aver rovesciato l'Impero Latino d'Oriente (1261). La sua politica di avvicinamento ai Genovesi, che gli diedero aiuto nella conquista di Costantinopoli anche per rivalita’ con i Veneziani, lo garanti’ contro la minaccia di Carlo I d’Angio’, Re di Sicilia, che accampava diritti sull’Impero Latino d’Oriente. Ma nel luglio del 1281, ad Orvieto, fu stipulata un’alleanza antibizantina fra il Papa Martino IV, Carlo I d’Angio’, cui si associarono i Veneziani ed altri Sovrani dei Balcani. Michele VIII fu scomunicato, e subi’ attacchi che misero in pericolo l’Impero. Ma l’insurrezione della Sicilia contro gli Angio’ (Guerra del Vespro, Palermo, 1282) salvo’ Michele VIII, che l’aveva anche finanziata. L’Imperatore aveva cosi’ rafforzato i confini occidentali, trascurando pero’ la difesa dell’Asia Minore, che fu sede di attacchi turchi. Inoltre i Serbi continuarono a minacciare l’Impero, mentre Venezia rafforzava il suo predominio economico in Oriente. Le finanze imperiali risultarono in gravissima crisi.


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1282 - 1328 ANDRONICO II Paleologo (Nicea 1258-Costantinopoli 1332) fu associato al figlio MICHELE IX dal 1295 al 1320. Figlio di Michele VIII e di Teodora Ducas, lotto' senza successo contro i Turchi che dilagarono in Asia Minore, lasciandogli solo qualche piazzaforte. Cio’ dopo il tradimento degli Almogavari, una compagnia di ventura catalana, che egli aveva ingaggiato per fermare i turchi. Costoro si rivolsero contro di lui, devastarono molte regioni dell’Impero e si fermarono nel Ducato Latino di Atene. In politica interna, egli lascio’ governare i suoi ministri (Teodoro Muzalone e Teodoro Metochito). Sposo’ in prime nozze Anna di Ungheria ed in seconde Irene del Monferrato. In campo religioso Andronico II non riusci’ a ricomporre la rottura provocata dal padre con la Chiesa di Roma, ne’ riusci’ ad evitare lo scisma degli arseniti. Riformo’ l’ordinamento giudiziario, favori’ la rinascita letteraria ed artistica. Dopo una lunga guerra civile (1318-1328) fu vinto dal nipote Andronico III, che lo costrinse ad abdicare. Si ritiro’ in un convento negli ultimi anni di vita.


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1328 - 1341 ANDRONICO III Paleologo (Costantinopoli 1295-1341), figlio di Michele IX e nipote di Andronico II, sostenuto dal cugino Giovanni Cantacuzeno , lotto’ a lungo contro il nonno Andronico II che abdico’ dopo aver perduto Costantinopoli (1328). Combatte' valorosamente contro Bulgari e Serbi, ma non riusci’ ad opporsi ai Turchi in Asia Minore, dove perdette Nicea e Nicomedia. Diede impulso alle costruzioni navali, combatte’ la pirateria turca, tolse Scio (Chio) alla famiglia genovese degli Zaccaria (1329), ristabili’ il suo dominio su Lesbo e Focea. Per fermare i Turchi, cerco’ invano anche un riavvicinamento alla Chiesa di Roma, fallito per lo scisma degli esicasti (1333-1339). Sposo’ Agnese di Brunswick e successivamente Anna di Savoia.


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1341 - 1354 GIOVANNI V Paleologo(1332-1391). Alla morte di Andronico III, vi fu un aspra lotta nella sua minore eta’ per ottenere la Reggenza tra l’Imperatrice Anna di Savoia e Giovanni Cantacuzeno. Costui, ribellatosi nel 1341, dopo sei anni di guerra civile, rientro’ a Costantinopoli e si associo’ all’Impero (1347). La monarchia si era molto indebolita dai progressi Serbi, da quelli genovesi, che pretendevano il controllo commerciale del Mar Nero, e da quelli turchi che si erano insediati a Gallipoli. Nel 1351 scoppio’ una nuova guerra civile tra i due Imperatori, perche’ Giovanni V non tollerava di essere messo in disparte dal Cantacuzeno.


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1347 - 1355 GIOVANNI VI Cantacuzeno (Costantinopoli 1293-Mistra 1383) e GIOVANNI V Paleologo (1332-1391), di cui era il tutore. Aiuto’ l’amico Andronico III a trionfare sul nonno Andronico II, ma rifiuto’ di essere associato all’Impero. Alla morte di Andronico III entro’ in lotta con Anna di Savoia che governava per il figlio Giovanni V. Ma vi fu un colpo di Stato che esautoro’ il Cantacuzeno, mentre si trovava all’estero. Malgrado cio’ Giovanni VI si fece proclamare Imperatore, proclamando pero’ il suo nome dopo quello dell’erede legittimo, Giovanni V, per sottolineare il rispetto per il principio di legittimita’. Aiutato da Turchi (Sultano Ottomano Orkhan), Serbi e Bulgari, rientro’ a Costantinopoli (3 febbraio 1347) e si riconcilio’ con Anna di Savoia che lo riconobbe Imperatore. Governo’ per dieci anni, associato a Giovanni V, al quale diede in sposa sua figlia Elena. Frattanto Veneziani e Turchi, suoi antichi alleati, si fecero minacciosi e approfittarono della decadenza dell’Impero indebolito da guerre civili e conflitti sociali. Giovanni Cantacuzeno, esicasta e favorevole all’aristocrazia, dovette fronteggiare di nuovo Anna di Savoia, che sosteneva l’ortodossia ed aveva il favore del popolo. Soprattutto il partito degli zeloti a Tessalonica era riuscito a prendere il potere contro i partigiani aristocratici (1342). Abbandonata la divisione dell’Impero in Temi, lo riorganizzo’ sulla base degli appannaggi e cioe’ dell’esercizio collettivo della sovranita’ da parte della dinastia. L’Impero comprendeva tre zone: a) la Tracia con Costantinopoli; b) la Morea bizantina, (dove Giovanni VI invio’ il suo terzo figlio Manuele (1348), primo despota di Mistra; c) la Tessalonica, favorevole ai Paleologi. Nonostante l’aiuto dei Veneziani dovette cedere ai Genovesi Selymbria ed Eraclea (1352) e, a partire dal 1351 far fronte ad una nuova guerra civile contro Giovanni V Paleologo che pretendeva di esercitare da solo il potere. Costui occupo’ Adrianopoli, ma intervenne subito Giovanni VI con l’aiuto dei Turchi Osmanli, che sconfisse Giovanni V, che si rifugio’ a Tenedo. Per assicurare in modo piu’ duraturo il proprio casato, il Cantacuzeno fece proclamare Imperatore, associandolo al trono, il figlio maggiore Matteo (1354). Intanto i Turchi Osmanli, approfittando delle posizioni conquistate, ruppero l’alleanza e si impadronirono di Gallipoli. Alla fine del 1354, con un colpo di mano, Francesco Gattilusio libero’ Costantinopoli, affidandola a Giovanni V Paleologo. Giovanni Cantacuzeno fu costretto ad abdicare e si ritiro' in un monastero prima sul Monte Athos e poi a Mistra, dove scrisse interessanti memorie storiche riguardanti gli anni 1320-1358.


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1355 - 1376 GIOVANNI V Paleologo(1322-1391), uomo politico mediocre, rimane unico Imperatore dopo che Giovanni Cantacuzeno VI si fu ritirato e che il figlio di lui Matteo Cantacuzeno, eletto dal padre, fu costretto a rinunciare ai suoi diritti sovrani (1357). Ma l'Impero si indeboli’ sempre piu' fino a riconoscere la signoria ottomana dopo la caduta di Adrianopoli (1362) ed e’ nel 1365 che il Sultano Murad I stabilisce la propria capitale ad Adrianopoli. Allora, per fronteggiare la minaccia turca, Giovanni V si reco’ a Roma per ottenere aiuti, offrendo in cambio il riconoscimento dell’unione religiosa con Roma (1369) ed a Venezia per fare un trattato di alleanza (1371). Rientrato in Oriente, viene detronizzato nel 1376 dal figlio Andronico IV, alleato dai Genovesi, ma ricuperera’ il trono con l’appoggio del Sultano Murad I (1379).



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1376 - 1379 ANDRONICO IV Paleologo (1348-1385) figlio primogenito di Giovanni V e di Elena Cantacuzena. Escluso dalla successione, ordi’ un complotto con Sawg, figlio del Sultano Murad I, per detronizzare il padre, ma fu scoperto. Venne accecato, ma perse un solo occhio. Con l’aiuto dei Genovesi, evase dal carcere, entro’ in Costantinopoli (1376), imprigiono’ il padre Giovanni V, si fece incoronare ed associo’ al trono suo figlio Giovanni VII. Il suo regno fu disastroso: restitui’ Gallipoli ai Turchi, cedette Tenedo ai Genovesi ed in seguito non riusci’ ad impedire la conquista veneziana dell’isola. Quando i Veneziani rimisero sul trono Giovanni V (1379) Andronico IV si ritiro’ a Galata, poi, perdonato dal padre, ottenne Selimbria in appannaggio.


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1379 - 1391 GIOVANNI V Paleologo (1332-1391), dopo aver ricuperato il trono, con l’appoggio del Sultano Murad I (1379), si associa al trono con il secondogenito Manuele II. Dopo la sconfitta dei Serbi nel Cossovo (1389), subi’ le arroganze di Bayazid I, e per l’accentuata pressione ottomana dovette distruggere le opere fatte eseguire per la difesa di Costantinopoli.


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1390 e 1399 - 1402 GIOVANNI VII Paleologo (1366-Monte Athos 1420), figlio di Andronico IV, s’impadroni’ di Costantinopoli e del trono imperiale, anche con l’aiuto di Bayazid I, nel 1390. Ma dopo pochi mesi fu scacciato per la reazione dello zio Manuele II, associato a Giovanni V. Nel 1399, dovendo Manuele II partire per l’Occidente, fu conferita a Giovanni VII la reggenza imperiale, ma al ritorno di Manuele II, fu nuovamente cacciato e rinuncio’ al potere chiudendosi in un monastero.


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1391 - 1425 MANUELE II Paleologo (1348-1425), figlio di Giovanni V, capeggio’ la reazione contro suo nipote Giovanni VII che caccio’ da Costantinopoli con l’aiuto di Bayazid I. Alla morte di Giovanni V (1391), resto’ unico Imperatore. Fu illuminato, ambizioso e colto, ma non riusci’ a dare vigore all’Impero, ridotto ormai alla citta’ di Costantinopoli e al despotato di Morea, entrambi tributari della Turchia. Attaccato dai Turchi, fece appello al Re di Francia Carlo VI, che invio’ 1200 uomini che combatterono valorosamente contro i Turchi, ma furono sopraffatti a Nicopoli (1396). Ando’ inutilmente a cercare aiuti in Occidente, lasciando il potere nelle mani di Giovanni VII, dal 1399 al 1402. Costantinopoli fu salvata solo dalla vittoria del Tamerlano (Timur) sui Turchi (Ancira/odierna Ankara 1402), ma poi fu nuovamente assediata all’avvento di Murad II (1422) e la Morea fu devastata (1423). Costantinopoli non cadde, ma Manuele II dovette riconoscersi come vassallo del Sultano (1424). Dovette inoltre pagare un notevole tributo per mantenere i suoi possessi: non accetto’ tuttavia l’aiuto offertogli dal Papa Martino V in cambio dell’unione delle Chiese. Si ritiro’ in un convento, lasciando il potere al figlio Giovanni VIII, associato al trono imperiale dal 1421.


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1425 - 1448 GIOVANNI VIII Paleologo (1390-1448), figlio di Manuele II, eredito’ dal padre un Impero dissestato sia politicamente che economicamente. Divise l’Amministrazione con i suoi fratelli. Cerco’ soccorsi in Occidente contro la pressione dei Turchi, che avevano occupato Tessalonica. Al Concilio di Firenze (1439) realizzo' con il Papa Eugenio IV un’unione, che duro' assai poco, tra la Chiesa greca e quella latina. Qui venne piuttosto realizzata la sottomissione della Chiesa bizantina a quella romana. Quest’unione origino’ odi e lotte intestine fra i bizantini ed in definitiva, in aiuto di Costantinopoli arrivarono solo Ungheresi e Polacchi che furono sconfitti nella battaglia di Varna (1444). Questa disastrosa sconfitta rese del tutto ininfluente la posizione dell’Impero di fronte all’avanzata ottomana.


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1448 - 1453 COSTANTINO XI Paleologo Dragases (c.ca 1403-Costantinopoli 1453) fu terzo figlio di Manuele II e di Elena Dragases e fratello di Giovanni VIII, despota di Mistra (1443). Alla morte nel 1448 di Giovanni VIII fu chiamato a regnare sui resti dell’Impero bizantino. L’avvento al trono di Maometto II (1451) minaccio’ Costantinopoli che, senza denaro, senza esercito ed ostacolato internamente anche da coloro che avversavano l’unione della Chiesa greca con quella di Roma, si difese ma nulla pote’. L’ultimo Imperatore d'Oriente mori' nell'eroico propugnacolo della citta’ contro i Turchi di Maometto II, benche’ fosse difesa oltre che dai Bizantini, anche dai Genovesi e Veneziani (29-5-1453). Questa sconfitta segno’ la fine dell'Impero Romano d'Oriente.


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