SIR EDMUND GODFREY




Questa strana storia avvenne a Londra nel 1678, periodo della Restaurazione, durante il Regno di Carlo II Stuart. Una premessa storica ci sembra indispensabile per riuscire a capire lo spirito dell'avvenimento che tanto scalpore fece all'epoca.
Dopo la morte di Oliver Cromwell (3 settembre 1658) e le dimissioni del figlio Richard, suo successore, nel 1659, l'Inghilterra sembro' dover essere preda di una guerra civile. Ma il generale Monk, per ristabilire un governo regolare, marcio' dalla Scozia su Londra e promosse un nuovo Parlamento che si riuni' il 25 aprile 1660. Questi accetto' la "dichiarazione di Breda" (con la quale Carlo Stuart, figlio esule di Carlo I, riconosceva l'unita' parlamentare impegnandosi anche ad una generale tolleranza), ed affermo' che il Governo apparteneva al Re, ai Lords ed ai Comuni. Fu cosi' che l'8 maggio 1660, Carlo II venne proclamato Re ed entro' a Londra accolto trionfalmente.
Nel mese di maggio del 1661, fu eletto un nuovo Parlamento che restauro' l'autorita' regia e ristabili' la Chiesa episcopale anglicana, votando tutta una serie di leggi contro i nonconformisti puritani e contro ogni dissidenza religiosa. Esso si oppose alla politica di tolleranza del Re ed instauro' un sistema religioso simile a quello dell'Arcivescovo Laud, al tempo di Carlo I. L'effetto piu' importante fu che il controllo della politica ecclesiastica era cosi' passato dalla Corona al Parlamento. Quest'ultimo, nel 1679, voto' anche la legge fondamentale, detta dell' Habeas Corpus, che tutelava la liberta' personale contro gli arresti arbitrari e sanciva il diritto di essere giudicati entro 20 giorni dall'arresto. Si posero cosi' le basi per quella preminenza costituzionale del Parlamento - in cui avvenne la divisione in due partiti, quella dei tories, considerati "banditi irlandesi", conservatori, anglicani e fedeli al Re, e quella dei whigs, nome spregiativo per "contadini scozzesi", borghesi, avversari dei cattolici Stuart - che fu consolidata con Guglielmo III d'Orange, dopo la seconda rivoluzione del 1688-89.
Carlo II rappresentava il vero libertino del seicento: era intelligente, ma scettico, disincantato e gaudente. Durante i due ministeri di Clarendon (1660-1667) e quello successivo, chiamato della "Cabala" (1667-1674), si sforzo' di difendere le prerogative regie contro un Parlamento deciso a conservare i diritti conquistati con la Rivoluzione. Nonostante l'entusiasmo popolare suscitato con la Restaurazione, il rigore anglicano del Parlamento, che si oppose alla tolleranza del Re, fece in modo che la Reale dichiarazione di indulgenza (1672) fosse sostituita con il Test Act (1673). Esso escludeva i Cattolici romani dalla possibilita' di prestar servizio alla Corona. In seno al Governo si formarono cosi' delle fazioni con lotte interne senza esclusione di colpi, che portarono il Governo Clarendon alla rovina.
Furono anni difficili per l'Inghilterra sia economicamente, sia per la terribile epidemia di peste (1665), che per l'incendio che distrusse Londra (1666). Ma la causa principale di tensione fu la politica estera. Carlo II, dopo una guerra contro le Province Unite, conclusa precariamente nel 1667, si lascio' attirare dalla Francia, fonte di possibili aiuti economici. Nel 1670 firmo' con Luigi XIV il trattato segreto di Dover, che conteneva clausole a favore dei cattolici. Questo fece si' che l'opinione inglese si allarmasse e si rivolgesse contro i francesi.
Il Regno sembro' finalmente raggiungere una stabilita' interna con il Ministero Danby (1674-1679), dopo una nuova guerra contro le "Province Unite", alla fine della quale l'Inghilterra dovette firmare una dura pace (1674). In politica interna, Carlo II dovette concedere al Ministro una certa indipendenza e cercare la base del proprio potere nel Parlamento, che cominciava allora ad essere il portavoce dell'opinione pubblica. Attorno al Ministero si formarono due partiti: il "partito della Corte" e, all'opposizione, il "partito del Paese". Fu cosi' che il controllo e l'organizzazione delle pubbliche finanze migliorarono, ed anzi da qui si puo' far risalire l'origine della monarchia costituzionale inglese.
Ma nel 1678 scoppio' l' affare Oates. Le rivelazioni calunniose di questo avventuriero su un presunto "complotto papista", scossero tutta l'Inghilterra. La psicosi di questo complotto, fece cadere il Ministero Danby, e causo' una violenta reazione protestante, di fronte alla quale il Re dovette piegarsi. Nel 1679, permanendo una notevole diffidenza nei riguardi della monarchia, fu proclamata la legge, gia' citata, dell' Habeas Corpus. L'opposizione concentrava i suoi attacchi soprattutto verso il Duca di York, presunto erede al trono, in quanto cattolico.
Ed e' appunto qui che inizia la strana storia della morte di Sir Edmund Berry (Edmundbury) Godfrey, che ci accingiamo a narrare con il supporto di alcune medaglie caricaturali.
Il 17 ottobre del 1678 il corpo di Sir Edmund Berry Godfrey, un magistrato - Giudice di Pace di Westminster - fu trovato in un fosso, a Londra, vicino a Primrose Hill. Egli appariva trafitto con la sua stessa spada ed era stato apparentemente strangolato. Il problema di chi assassino' oppure se fosse stato assassinato per un complotto papale, rimane uno dei piu' grandi misteri di quel tempo, e fin dal giorno della scoperta del cadavere furono avanzate numerose ipotesi sulla sua morte.
L'immagine dell'uomo e la sua stessa reputazione furono soggette ad una profonda trasformazione e, durante il processo che ne segui', mutarono sia gli avvenimenti che il giudizio sulla sua persona. Godfrey divenne pertanto un martire protestante e, per le molteplici teorie avanzate sull'accaduto, il vero personaggio di Edmund viene spesso dimenticato. Al mistero appartiene pure la personalita' stessa di Godfrey, il suo carattere e la sua politica. Esaminando questi due aspetti si puo' cercare di capire la causa della sua morte. La fortunosa scoperta di una corrispondenza fra Sir Godfrey ed il radicale iralndese Valentine Greatrakes, ci permette di esaminare la carriera, la personalita' e le idee politiche della vittima. Scopriamo cosi' che egli non era mai stato l'innocente personaggio dal carattere semplice, come a suo tempo si credeva.
Il mattino del 12 ottobre 1678, 12 giorni dopo che aveva ascoltato le deposizioni di Tito Oakes e di Israel Tonge, riguardanti un presunto complotto papale, Godfrey lascio' la sua casa e scomparve. Quel mattino stesso fu rivisto nei pressi di Londra, ma non si conoscono i suoi movimenti successivi. Voci della scomparsa del magistrato cominciarono a circolare subito. Mancava da casa da 5 giorni, quando venne scoperto il suo corpo. L'ipotesi di un furto venne subito scartata, perche' sul suo cadavere venne trovata una considerevole somma di denaro. Il fatto che le scarpe non fossero infangate fece subito pensare che il magistrato fosse stato trasportato in piu' posti e poi gettato senza tante cerimonie in un fossato. Durante l'autopsia si scopri' che Godfrey era gia' morto da due o tre giorni prima di essere trovato. Si osservo' che sul suo petto apparivano lividi nerastri, che era stato colpito piu' volte, e che il suo collo era stato spezzato con una forte torsione. Infine che aveva due ferite: una, era stata frenata da una costola, l'altra, che si trovava sotto la parte sinistra del petto, attraversava da parte a parte il suo corpo. Ma si comprese che queste ferite erano state procurate a morte avvenuta.
Secondo le rivelazioni di Titus Oates, la morte di Godfrey avvenne per sostenere la causa di un complotto papale per rovesciare lo Stato. Molti la pensarono cosi' e si misero subito in moto per scoprire i veri assassini. Ovviamente la colpa cadde sulla comunita' cattolica, senza chiedersi come mai un magistrato liberale, apparentemente amico dei cattolici quale era Godfrey, potesse essere stato assassinato proprio da costoro.
Per le rivelazioni di William Bedloe e di Miles Prance, 3 uomini furono ritenuti responsabili di questo delitto: Robert Green, Henry Berry e Lawrence Hill. Giudicati colpevoli, vennero giustiziati; ma il perche' della morte di Godfrey rimase un mistero. Tutte le soluzioni sono un misto di congetture ed ipotesi e risultano insoddisfacenti.
Quattro furono le teorie che emersero nel corso anni. La prima che Godfrey, fu assassinato da cospiratori cattolici, ipotesi la piu' accreditata in quei tempi. La seconda fu che Oates ed i suoi sostenitori compirono il delitto per confermare la realta' del complotto papale, inventato da loro stessi. La terza fu che la morte di Godfrey non era connessa con il complotto, ma che gli assassini fossero dei nemici personali, che il magistrato si era fatto durante il suo lavoro. La quarta fu che Godfrey si suicido' e che il suo corpo fu scoperto e manipolato successivamente da qualcuno, per suffragare l'idea del complotto papale.
In un resoconto sul caso, il filosofo David Hume sottolineo' che i cattolici non avevano alcuna ragione per ammazzare Godfrey e che i whigs erano troppo intelligenti per fare una cosa del genere. Egli concluse che si puo' essere ben contenti di restare sempre all'oscuro della verita' sull'omicidio.
L'ipotesi che l'assassinio di Godfrey potesse essere stato voluto da Philip Herbert, VII Conte di Pembroke, persona notevolmente violenta, fu invece fortemente sostenuta. Godfrey aveva fatto parte di una giuria che aveva provato la colpevolezza di omicidio volontario del Conte e lo aveva fatto condannare, pur senza aver mai trovato alcun indizio.
Un altro, un certo J. P. Kenyon aveva avanzato l'ipotesi che la morte di Godfrey fosse avvenuta per una sfortunata coincidenza: il risultato di un'azione di un nemico sconosciuto e non legato per nulla al complotto papale. Questo punto di vista puo' essere accettato: bisogna sapere infatti che nel XVII secolo come del resto avviene anche oggi, l'assassino puo' essere un parente, un amico o un qualsiasi conoscente del morto.
Di tutte le teorie avanzate, la piu' attendibile risulta quella che Godfrey, essendo in stato di depressione, si sia suicidato ed il suo corpo sia stato trovato, preso e poi manipolato, per farne un avvenimento misterioso. Cio' malgrado l'autopsia abbia escluso il suicidio. Questo era molto raro in quei tempi, e le giurie non cercarono di manipolare l'evidenza dando un verdetto diverso; cercarono piuttosto di salvaguardare i parenti dai disagi dovuti all'atto suicida.
Sembra comunque vi sia stato nel 1678 un coraggioso coroner, che era contrario all'ipotesi che Godfrey fosse stato ucciso dai cattolici. Ma, come aveva detto anche Hume, l'affare non era mai stato valutato con la dovuta attenzione. Il suicidio resta una possibilita', date le tendenze ben note del magistrato alla depressione, pur aggiungendo a questo il fatto che il corpo di Godfrey, come vedremo, venne usato per una grande dimostrazione funeraria, certamente ben orchestrata da qualcuno. Inoltre, se si considerano i legami di suo fratello Michael Godfrey con i City Whigs, possiamo pensare che questa teoria possa rispondere a molte domande ed aprire la via a molte nuove ipotesi.
Ma come riuscire a conoscere un po' meglio il vero Godfrey? Alcuni elementi sono ben noti. Edmund Godfrey era il settimo figlio di Thomas, noto gentiluomo della famiglia dei Kent. Edmund era stato educato alla Westminster School e ad Oxford. Aveva viaggiato in Europa e nel 1640 era entrato nella Grays Inn, con la speranza di diventare avvocato. Ma la sua carriera fu ostacolata dalla sua incipiente sordita'. Godfrey si dedico' allora agli affari e divenne un noto commerciante di legname ed di carbone. Contemporaneamente, per soddisfare le sue ambizioni legali, divenne anche Giudice di Pace. Per di piu', era stato fatto Baronetto dal Re, grato per i suoi servizi resi durante la peste del 1665 ed il grande incendio di Londra del 1666.


Durante questo incendio, Godfrey perse molte delle sue proprieta'. Ciononostante rimase abbastanza ricco per diventare Capo della Compagnia dei Commercianti di legname, recuperando rapidamente molte proprieta', mettendosi in societa' con i membri dell'entourage del Duca di York.
Come magistrato, Godfrey fece conoscere tutte le astuzie illegali utilizzate dai commercianti di legname, per cui fu citato alla House of Communs nel 1667. Anche il suo tentativo di far arrestare il medico personale del Re nel 1667, per debiti, dimostra non solo il lato duro della sua natura, ma anche la sua propensione a farsi dei nemici. Quale Giudice di Pace, era infatti diligente al punto di rasentare la mania.
Era noto infine come un uomo che si muoveva solo nelle tarde ore del giorno e della notte; le sue eccentricita' aumentarono con la vecchiaia.
Ma c'era un altro lato dell'uomo Godfrey. Vi e' uno scambio di lettere con l'irlandese Valentine Greatrakes - conosciuto in Inghilterra durante un viaggio dell'irlandese per affari commerciali - che continuo' per molti anni, fino alla morte di Godfrey. Questa corrispondenza rivela non solo la grandissima ammirazione per l'amico commerciante cattolico, ma rivela anche la vera natura delle sue tendenze politico-religiose, e qualcosa del suo animo. Cio' lascia un vuoto all'immagine protestante che era stata creata dai liberali nel 1680. Mentre nell'iconografia, Godfrey era stato descritto come uomo di sani principi e di persuasioni ortodosse, le contraddizioni del suo carattere, delle sue amicizie e delle sue attitudini religiose e politiche, erano veramente notevoli. In particolare l'atteggiamento del magistrato verso il cattolicesimo, deve ancora essere spiegato dai Wighs, poiche' sembra che avesse non solo amici cattolici come Edward Coleman, ma che si associasse con loro anche negli affari. Sicuramente Godfrey era contrario alla persecuzione di gruppi religiosi sia protestanti che cattolici.
Nel corso del 1660-1670 le vedute politiche di Godfrey si diressero sempre piu' verso l'opposizione, contrarie al regime, e questo perche' a lui non piaceva il modo in cui l'ala politica stava veleggiando verso la Restoration Court, col suo disordine, la sua vanita', la sua corruzione e spreco da parte degli aristocratici.
Aveva legami con la crescente opposizione, con le fazioni della City di Londra, fra la comunita' dei mercanti e concorse senza successo due volte all'elezioni del Common Council. Con i suoi fratelli Michael e Benjamin, egli condivideva l'antagonismo dei mercanti della City verso la corona inglese - che aveva una politica pro-Francia e pro-Cattolici - perche', secondo lui, cio' danneggiava sia il commercio che la religione.


Le idee di Godfrey dovevano apparentemente portarlo ad associarsi con alcuni estremisti nella politica della City. Nel corso del 1676 e del 1677, il suo nome fu costantemente legato a Sir Robert Peyton ed al suo gruppo, che rappresentavano la parte piu' rumorosa dell'opposizione verso il Conte di Danby. Si gridava "contro la Francia, contro il papato e l'invasione della liberta' ".
Comunque Godfrey, mentre apparentemente condivideva questi punti di vista, frequentava sempre il conte di Danby a Withehall, nella sua veste di magistrato di Westminster. Carlo II e James, Duca di York, che alla fine seppero di questi legami del magistrato, lo disprezzarono apertamente.
In effetti Godfrey non si sentiva molto legato al suo Re. Il suo punto di vista era che la disciplina, l'ordine, sia nelle case che in chiesa, nelle strade ed in politica, erano la risposta a tutti i mali dello Stato ed esprimeva tali idee spesso nelle sue lettere.
Era anche un uomo che si rendeva conto dei suoi stessi errori. Un giorno scrisse a Greatrakes che "se potessi stare in pace .. io vorrei essere qualcuno fra loro, ma ho paura di avere una piccola coscienza .. che priva .. me e tutto cio' che io uso". Forse fu una singolare sfortuna per Godfrey che, nel settembre del 1678, mentre esprimeva questi giudizi, Titus Oakes e Israel Tonge siano apparsi sulla soglia della sua casa, portando testimonianze che rivelavano un complotto papale molto pericoloso, che minacciava il regno. Dopo la morte di Godfrey infatti, la crisi sul complotto papale passo' in secondo piano in confronto al maggior problema dell'eredita' al trono.
L'uso di Godfrey, come simbolo della crisi, comincio' quasi subito dopo che venne scoperto il corpo. L'espoliazione fu inevitabile. Esso venne esposto al pubblico e coloro che videro il corpo se ne andarono sconvolti ed irati. Gilbert Burnett, che aveva visto il cadavere, disse che il modo con cui era esposto il corpo fu probabilmente organizzato dal fratello Michael Godfrey. Egli avrebbe infatti ottenuto l'effetto desiderato, quello di sconvolgere l'anima degli uomini e di portare nuovi timori nella folla di Londra, gia' cosi' confusa nelle idee. Disse che questa esposizione avrebbe potuto portare al massacro dei cattolici della City.
Nel suo testamento, Godfrey, da pratico uomo d'affari, aveva lasciato scritto che voleva una tomba povera e nessuna pompa per i suoi funerali; ma con il corpo nelle mani di coloro che volevano approfittare del momento, sottolineando il punto politico e religioso, venne organizzato un imponente funerale in modo semi-ufficiale. Si sospetta che la crescente influenza dei leaders dell'opposizione - che investigavano sull'assassinio di Godfrey con un Sottocomitato parlamentare - venne congelata dai Pari dell'opposizione quali George Williers, Duca di Buckingham ed Anthony Ashley Cooper, Duca di Shaftsbury. Anche Michael Godfrey, che aveva dei legami indiscutibili con le fazioni dell'opposizione fin dal 1670, riusci' a prendere in mano la faccenda del corpo di suo fratello ed i suoi documenti. Il Sottocomitato interrogo' tutti quelli piu' in vista senza ottenere nulla e senza riuscire a far in modo che il funerale di Godfrey passasse inosservato. Di conseguenza, il 31 ottobre 1678, la bara di Godfrey prese parte alla processione del seguitissimo funerale, lungo la Fleet Street e lo Strand, fino alla chiesa di San Martino-in-the-Fields. La bara era accompagnata da 72 teologi e da piu' di 100 piagnoni, scelti fra i piu' efficaci. E' certo che il funerale deve essere costato molto tempo per organizzarlo, dato che gli elementi politici dell'affare erano estremamente importanti. La folla si assiepo' nella chiesa per sentire il discorso del Dr. William LLoyd. Costui era protetto sul pulpito da due forti preti protestanti, scelti deliberatamente per la loro statura, nel caso i papisti, sempre molto coraggiosi, avessero attentato alla vita del pastore.
Il sermone di Lloyd, che venne poi stampato in diverse edizioni, era pieno di ricordi personali di Godfrey ed avrebbe dovuto essere preso come esempio per la futura iconografia del magistrato e per la sua futura immagine ufficiale. Era descritto come avesse avuto indole giusta, caritatevole, devota e zelante. La sua gentilezza fra i dissenzienti e la sua bravura sul lavoro fu messa in risalto per sua natura ed educazione, per lo studio e per la pratica. Nel suo sermone Lloyd fece un ritratto dell'uomo che aveva dato la vita al suo Paese ed i cui interessi e le cose che amava erano la moglie ed i figli, come un individuo devoto, che aveva messo da parte i piaceri della vita per il proprio dovere. I dubbi affari di Godfrey, la sua complessa politica ed il suo comportamento negativo vennero taciuti. Lloyd fu capace anche di attribuire la colpa della sua morte verso i gesuiti, come parte di un piu' vasto complotto papale.


L'immagine di Godfrey, come martire protestante fu subito reclamizzato dalla propaganda che sorti' dopo il funerale. Il potere della stampa, sotto una censura molto leggera come quella del 1680, produsse molti opuscoli, scritti ed incartamenti, in cui l'immagine di Godfrey veniva idealizzata. L'immagine visuale ebbe parte in un lavoro per forgiare il ritratto di un uomo giusto e patriota che era stato colpito dai diabolici papisti, infiammando cosi' l'anticattolicesimo popolare.
Thomas Dawks, che si definiva pittore di Sua Maesta', disegno' un quadro della terribile morte di Edmund Godfrey. Di esso furono fatte molte copie, in modo che potessero venir esposte in ogni casa ed in ogni bar. Il popolo incomincio' a credere che il fantasma di Godfrey apparisse nella casa dove fu ammazzato. In quel tempo, i fantasmi, cosi' come aveva dimostrato Keith Thomas, erano rappresentanti di un grande evento ed erano portatori di consigli e previsioni. Una volta stabilito che il nostro personaggio era un riconosciuto messaggero dei fantasmi, Godfrey poteva venir usato per dar consigli soprattutto religiosi, politici o satirici, sia al Re che ai suoi nemici." L'apparizione terribile" del 1680, mostra come il tradizionale spauracchio inglese, cioe' il Papa, sia disteso sul letto e colpito dal fantasma di Godfrey. In queste raffigurazioni, l'immagine di Edmund, da mera vittima del complotto papista, diviene un simbolo del protestantesimo. Egli era diventato cosi' non solo il martire protestante, sacrificatosi per la nazione, ma anche il messaggero celeste, che poteva persino salvare il Papa dall'Inferno. Ironicamente l'immagine di Godfrey aveva, nell'immaginifico popolare, tutte le qualita' che avevano i Santi cattolici.


Anche nella letteratura, all'ideale del sacrificio personificato da Godfrey, vennero date delle radici storiche, allorche' il suo martirio venne associato ai sacrifici protestanti del passato come quello di Stafford, di Montrose e di Carlo I. Godfrey fu anche spesso paragonato all'ultimo sacrificio di Gesu' Cristo: il sacrificio di Edmund poteva si' essere considerato minore, ma alcuni Autori, molto entusiasti di questa propaganda, a volte non ne furono molto sicuri . Nella santificazione di Godfrey, egli venne paragonato a Cristo, perche' le sue ferite ogni tanto sanguinavano nuovamente. Gli vennero pertanto attribuite le caratteristiche di Cristo e fu ritratto come Lui con le sue ferite.
L'altra forma iconografica piu' comune, in cui l'immagine di Godfrey apparve, fu come una figura nella grande processione per bruciare il Papa negli anni 1679, 1680 e 1681. Questi spettacoli pubblici erano mezzi di propaganda pubblici e fatti apposta per infuriare, allarmare ed educare il popolino di Londra. Essi avevano luogo il 17 novembre, data importante per il calendario protestante, perche' era l'anniversario della salita al trono di Elisabetta I e perche' era all'origine di una lunga tradizione di parate e di roghi del pupazzo del Papa. Queste giornate erano usate per aumentare l'odio verso il cattolicesimo e la minaccia contro l'identita' della nazione protestante. Sembra che il funerale di Godfrey fosse fatto apposta per una di queste dimostrazioni. Nel 1679, la processione ebbe 200.000 spettatori lungo le strade di Londra e termino' di fronte al Green Ribbon Club's, dove c'era un grosso fuoco con grida antipapali e scene di rivolta. La processione di Godfrey venne preceduta da un campanaro che proclamava con voce dolente, ma forte, di ricordarsi del Giudice Godfrey. Ad esso seguiva, con suono di campanacci, l'immagine del magistrato morto, vestito di nero, e con la faccia sbiancata e con un assassino gesuita seduto dietro di lui.
In altre parate quest'effigie veniva rimpiazzata da un attore mascherato: l'individuo che faceva la parte di Godfrey. Nel 1680 si creo' cosi' un ulteriore forma di teatro da strada politico, facendo un discorso, mentre varie immagini del Papa venivano date alle fiamme. L'apice della parata veniva invariabilmente raggiunto con il bruciare del Papa stesso, vera minaccia nella mente degli uomini presenti. La figura del Papa era vestita lascivamente in oro, era istruita ed accompagnata dal Diavolo che, com'era sua natura, evitava le fiamme per combattere nuovamente il giorno successivo.
E' indubbio l'effetto politico di una rappresentazione come questa; lo spettacolo era pubblico e libero: cosa molto importante per la poverta' della maggioranza dei presenti. Lo spettacolo aveva anche tutti gli elementi necessari per infiammare gli animi: un eroe tragico, i complotti, una pantomima. Quest'attivita' continuo' finche' la situazione politica a Londra rimase instabile. Con la caduta degli Wighs, nel 1682, questa propaganda venne soppressa.
Ma come avvenne in realta' la morte fisica di Godfrey?
La deposizione di Miles Prance, sia essa vera o falsa, sembra essere la miglior spiegazione di come andarono le cose nella strana morte di Sir Edmund Godfrey.
Girald, Kelly, Green, Berry, Hill e Prance, col consenso di altri e dopo molte consultazioni, avevano deciso di assassinare Godfrey, quale persecutore di cattolici, attivo scopritore dei loro disegni e nemico particolare dei servitori della Regina. Decisero di attuare il loro piano sabato 12 ottobre. Hill ando' a casa di Godfrey di primo mattino, e parlo' con lui in privato. Poi ando' da Girald e Green e rimase con loro aspettando che Godfrey uscisse da casa. Cosa che avvenne alle 11, quando costui usci' tutto solo, come al solito. Essi lo seguirono, finche', tra le 18 e le 19, Green ando' a casa di Prance dicendogli che avevano lasciato la vittima designata vicino a St. Clement's. e che egli doveva recarsi rapidamente in Somerset House, dove avrebbe trovato Kelly e Berry. Cosi' fecero, e tutti e tre aspettarono Godfrey fino alle 21, quando improvvisamente Hill arrivo' correndo e disse: "sta arrivando, dobbiamo fingere una lite, in modo da farlo entrare in Somerset House". Mentre Kelly e Berry fingevano di litigare, Hill, vicino al cancello, fermo' Godfrey e gli chiese, per amor di Dio, di entrare perche' due uomini stavano aspramente litigando ed aveva paura che scorresse del sangue.
Dapprima Godfrey rifiuto' di interessarsi alla questione, ma essendo un magistrato, alla fine acconsenti' di andare a vedere come stavano le cose. Hill entro' dal cancello per primo per mostrargli le persone che litigavano, poi seguirono Girald e Green; nel frattempo Prance guardava l'accesso al cancello e Berry assicurava il libero passaggio alla Cappella. Sir Edmund Godfrey entro' dopo di loro. Improvvisamente Green mise il fazzoletto (cravatta?) arrotolato attorno al collo del magistrato. Immediatamente tutti e quattro lo buttarono a terra e lo strangolarono, in modo da evitare ogni rumore. Lo portarono poi dietro al muro, gli diedero alcuni colpi violenti sul petto con le ginocchia, e Green, con tutta la sua forza, gli arroto' il collo quasi completamente. Prance e Berry arrivarono quando Godfrey era gia' morto, e tutti insieme trasportarono il corpo nella casa del Dr Goddin, dove abitava Hill. Lo portarono su, lungo 5-6 scalini, in una piccola stanza sul lato destro della casa. Li' lo lasciarono quella notte e tutta la domenica successiva. Lunedi' sera, Hill ed alcuni altri lo rimossero portandolo in una stanza, nella corte superiore di Somerset House, e mostrarono, alla fioca luce di una lanterna, il corpo a Prance. Martedi' notte riportarono il corpo nella piccola stanza dove era stato lasciato la prima volta. Quella sera stessa, Girald e Kelly decisero che la cosa migliore e piu' sicura per non venir scoperti, era quella di portarlo fuori, nei campi, e di farlo rotolare sopra la sua stessa spada, in modo che si potesse pensare ad un suicidio. Decisero percio' di lasciare il denaro e le altre cose sul suo cadavere. Questa idea fu approvata da tutti e venne stabilito di portarlo fuori quella notte stessa.
Verso mezzanotte si procurarono una specie di portantina, una seggiola, sulla quale posarono il corpo. Berry, che era il portiere del cancello superiore, invito' le sentinelle a casa sua, poi apri' il cancello in modo che Prance e Girard potessero portar fuori la seggiola con il suo carico. Cosi', a volte loro due, altre volte con Kelly and Green portarono il fardello verso i campi di Soho, oltre alla Chiesa Greca. Poi Hill arrivo' con un cavallo, mise il corpo sulla sella davanti a lui e lascio' la seggiola in un edificio in costruzione, la' nei pressi. A questo punto Girard disse: "vorrei avessimo cento di queste rogne sicure come questa". Poi Prance ritorno' a casa sua mentre gli altri quattro continuarono a condurre il cavallo. Hill era sul cavallo e teneva il corpo di Godfrey davanti a se'; gli altri due camminavano ai lati. Lo portarono in un campo vicino a Primrose Hill, circa 2 miglia fuori dalla citta', dove lo lasciarono in un fosso, con la spada che gli attraversava il corpo, nell'esatta posizione come se si fosse suicidato. E cosi' fu trovato.

Da questa vicenda, fra le altre cose, furono create diverse medaglie, a ricordo dell'avvenimento. Su di esse l'allusione dispregiativa al Papa e il ricordo in varie forme della morte di Sir Edmund Godfrey hanno contribuito ad eccitare gli animi del popolo, determinando ostilita' verso il Potere Papale.
Quella da noi scelta non e' una medaglia particolarmente rara; opera di George Bower, fu coniata in argento nell'anno 1678, con il diametro di mm 38.



Vi e' rappresentato il busto Sir Edmund-bury Godfrey strangolato da due mani che gli stringono attorno al collo con un fazzoletto arrotolato (la sua stessa cravatta?). Una scritta circonda la figura del Magistrato: " MORIENDO RESTITUIT REM E.(DMUND-BURY) GODFREY " (Morendo E. G. rende stabile lo Stato).
Al retro la faccia del Papa e del Diavolo riuniti in una figura sola, che capovolgendo la medaglia si possono vedere distintamente. La figura e' circondata dal detto: " ECCLESIA . PERVERSA . TENET . FACIEM . DIABOLI " (La Chiesa perversa ha la faccia del Diavolo).
Sul bordo e' coniata un'iscrizione in rilievo: "CERVICE . FRACTA . FIDEM . SVSTVLIT . ATLAS . XNS . 1678 " (col collo rotto l'Atlante cristiano sorresse la Fede, 1678).
Il rovescio di questa medaglia e' copiato da altre medaglie, molto comuni ai tempi della Restaurazione, il cui intento era sempre lo stesso: quello di ridicolizzare in modo satirico i seguaci del Papa. Ne mostriamo qui un esempio.


Al diritto si vede un Cardinale, mentre ruotando la medaglia appare il Diavolo in persona vestito da giullare. La scritta che lo circonda dice: " STULTI . ALIQUANDO . SAPIENTES " (Anche gli stolti talora sono saggi).
Il rovescio della medaglia e' simile a quello descritto per Sir Edmund Godfrey.


Un ulteriore esempio di medaglia satirica di quei tempi viene mostrata per indicare con quanta frequenza si battevano queste medaglie satiriche, che tuttavia ancor oggi sono oggetto di importante richiesta da parte dei collezionisti.



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