CLAVDIA.TERGESTINA.JULII.BERNARDI.OPTIMA UXOR.
In basso: AN.D.MCMLXX AET.SVAE.XXXV - GEMMARUM CELATRIX.

Sergio Rossi ha trovato un bell'articolo da Lei firmato nell'Annuario 1975 del Circolo Numismatico triestino che molto volentieri riporta per la gioia dei collezionisti di monete romane con effigi femminili. Il testo è stato leggermente modificato per le sole esigenze di grafica.

Abstract. In memory of Claudia, the wife of the renowned numismatist, Mr. Giulio Bernardi, for the third anniversary after of her passing. Sergio Rossi found a remarkable article written by her in 1975 in the Yearbook of the Numismatic Club of Trieste. The article, titled "Hairstyles on Roman coins", describes the evolution of Roman ladies' hair dressing, particularly in the Imperial period. A series of coins, namely silver denarii, show several "trendy" hairstyles sported by Roman ladies. It is easy to recognize a continuous development towards more and more sophistication using gold hairnets and very elaborate hair buns.



Presso i popoli primitivi non esistevano pettinature di sorta; soltanto con il passare dei secoli, sia le donne che gli uomini presero in considerazione i propri capelli e cominciarono ad adornarli e pettinarli nei modi più strani e svariati secondo la natura dei capelli ed il livello culturale.

Le più complicate pettinature si trovavano (e si trovano ancora) presso i popoli dai capelli crespi, che usavano raderli in momenti successivi, creando così motivi geometrici o allungarli attaccandovi altro materiale ed infine costruirsi sulla testa fantasiose costruzioni fatte di innumerevoli treccine.

Nelle civiltà più evolute diventano poco alla volta di moda le prime parrucche di lana, di crine o altro, accuratamente ondulate ed adornate con trecce o stoffa. Più tardi si conosce l'arte di arricciare i capelli con ferri e spirali metalliche: queste specialmente fra i Greci ed i Romani.

Nel V° secolo a.C. in Italia gli uomini cominciano ad accorciarsi i capelli, mentre le donne li raccolgono in trecce trattenendole sulla nuca con una piccola cuffia (cecrifalo).

I romani per molto tempo ignorarono la raffinatezza dell'acconciatura e solo verso il 300 a.C., quando vennero a Roma i primi barbieri siciliani, appresero l'arte della pettinatura vera e propria. Le donne cominciarono allora ad acconciarsi i capelli nelle più svariate forme sempre secondo la moda (che spesso cambiava), il gusto personale e il ceto sociale.

Spesso i capelli venivano raccolti in un nodo dietro la testa e trattenuti da nastri (vittae) o da uno spillone (acus) oppure divisi in trecce, ma sempre accomodati dietro la nuca.

Un'acconciatura molto raffinata consisteva in un grosso ciuffo di capelli che tenuto fermo da nastri si ergeva sul capo a guisa di torre (titulus): questi edifici o costruzioni architettoniche erano alte fino a 2-3 volte la testa e complicatissime. Per queste pettinature (che aumentavano sempre più di volume), le imperatrici avevano delle schiave specializzate.

Più semplicemente alcune si inanellavano i capelli con un ferro riscaldato (calamistrum) e li lasciavano cadere sulle spalle in lunghi ricci. Si usavano piccoli posticci o parrucche (galeri), si trattenevano in una reticella di fili d'oro (reticulum) o in cuffie di lana o seta (calantica).

Nel giorno delle nozze le fanciulle cambiavano pettinatura: dividevano i capelli in sei parti. Li legavano con nastri e li raccoglievano in una crocchia come simbolo di verginità.

Cominciano a comparire le prime tinture, cosmetici, acque profumate, creme, ecc. Si creano vasetti dalle forme più svariate, oggetti da toletta più o meno preziosi, ninnoli ed i famosi poggiateste.

Denari che mostrano i vari tipi di acconciature secondo moda

M. Herennius (101 a.C.). Testa della Pietas con diadema. I capelli fermati da un sottile nastro.

C. Servelius (85 a. C.). Testa di Apollo, con corona d'alloro. I capelli sono arricciati ed una treccia gira attorno al capo. Due riccioli scendono lungo il collo.

C. Valerius Flaccus (82-81 a.C). Busto della Vittoria con capelli suddivisi in trecce raccolte in un nodo dietro la nuca.

A. Postumius A f.s.n. Albinus (79 a.C.). Testa della Hispania con capelli sciolti sulle spalle.

Ti Claudius (78-77 a.C.). Busto di Diana con diadema; i capelli legati sopra la nuca, oltre il nodo sono sciolti ed arruffati.

C. Postumius (74-73 a.C.). Busto di Diana a destra; i capelli sciolti dietro il capo.

M. Plaetorius M. f. Cestianus (68-66 a.C.). Busto di Cerere. I capelli raccolti in una reticella riccamente ornata con diadema sulla fronte.

C. Calpurnius Piso L. f. Frugi (64 a.C.). Testa di Apollo con capelli lunghi raccolti in treccine e fermati da un sottile nastro.

C. Considius Nonianus (63-62 a.C.). Busto di Venere Erycina con diadema e capelli raccolti in un nodo dietro la nuca. Gioielli inseriti nell'acconciatura.

L. Hostilius Saserna (48 a.C.). Testa di Vercingetorige con capelli sciolti.

L. Hostliusius Saserna (48 a.C.). Personificazione della Gallia con capelli sciolti ed arruffati.

C. Julius Caesar (46 a.C.). Testa di Cerere. I capelli trattenuti da un sottile nastro i cui capi scendono lungo il collo. Diadema di spighe.

Mussidius Longus (42 a.C.). Busto della Vittoria con capelli divisi in alto in due larghe onde e raccolti con fili di perle in un nodo dietro.

Imperatrice Sabina, moglie di Adriano (130 d.C.). Capelli trattenuti da un nastro e raccolti in una lunga treccia che scende sul collo.

Imperatrice Faustina, moglie di Antonino Pio (141 d.C.). Il ritratto dell'Imperatrice mostra un'elaborata pettinatura arricchita di gioielli, con una specie di piccola torre sopra il capo.

Imperatrice Faustina IIa, moglie di Marco Aurelio (175 d.C.). I capelli sono trattenuti da un nastro seminascosto da una treccia e legati in un piccolo nodo dietro la nuca.

Imperatrice Plautilla, moglie di Caracalla (211 d.C.) Eleganti trecce trattenute da una reticella e raccolte dietro la nuca in una crocchia elaborata.

Imperatrice Julia Domna, moglie di Settimio Severo (217 d.C.). I capelli sono raccolti dietro il capo e trattenuti da una reticella.

Imperatrice Julia Maesa, ava di Elagabalo (223 d.C.). Si vede distintamente la reticella d'oro che raccoglie i capelli dietro la nuca.

Imperatrice Julia Mamaea, madre di Severo Alessandro (235 d.C.). Capelli arricciati a caldo in onde accuratamente pettinate.

Imperatrice Otacillia, moglie di Filippo (244-249 d.C.). Complicata pettinatura, molto arricciata e ritorta, con crocchia allungata sulla nuca.






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