AQUILEIA : 2000 ANNI DI STORIA

dalle origini ad oggi



Il nome di "Aquileia" deriva da Aquilis, nome dato al fiume Natisone ancor prima dell'epoca romana.

Data storicaAvvenimento
1300-1100 ca. a.C. Età del bronzo recente. Primo insediamento preistorico nella zona di Canale Anfora.
Fine V sec. a.C
Inizio IV sec. a.C.
Roma infligge un colpo definitivo alla potenza Etrusca e si assicura il primato nell'Italia Centrale. L'Italia settentrionale è abitata da un coacervo di popoli di razze diverse: Liguri, Galli, Reti e Veneti. I Galli o Celti, ed i veneti occupavano la parte nord-est dell'Italia.
III sec. a.C. I Romani fondano le colonie di Rimini ed Arezzo, unite alla via Flaminia poi continuata dalla Cassia: attraverso queste tappe, con il dominio della pianura padana strappata agli Etruschi, essi mirano al dominio del Veneto. I Veneti si alleano praticamente, se non giuridicamente, con i Romani (Polibio II, 23)
186 a.C. I Galli transalpini passano nelle Venezie senza fare distruzioni o guerre, costruiscono un oppidum, (luogo fortificato), in una località non lontana da quella dove oggi sorge Aquileia. Dapprima i Romani cercano di impedire senza armi la costituzione dell'oppidum (Livio XXXIX, 22.6; 45.6; 55, 1.4).
183 a.C. Roma invia alcune legioni ad Novum Gallorum oppidum: i Galli si arrendono pur dichiarando di essersi spinti oltre le Alpi in cerca di nuove terre senza alcuna intenzione bellicosa (Livio XXXIX, 54).
181 a.C. Fondazione di Aquileia: il Senato di Roma decide di dedurre, nei pressi del luogo dove era sorto l'oppidum, (a 12 miglia circa), una colonia di diritto latino, (i coloni non erano cittadini romani), della cui deduzione furono incaricati Publio Cornelio Scipio Nasica, Caius Flaminius, Lucius Manlius Acidinus (Livio XXXIX 55,6). Essi furono inviati alla testa di 3000 "coloni latini". Vengono successivamente raggiunti da altri 1500 "coloni" nel 169 a.C.
169 a.C. I 3.000 fanti ed i 1500 cavalieri che costituiscono la popolazione originaria di Aquileia vengono aumentati: Aquileia è strumento di guerra; il suo territorio è importante soprattutto quale punto di partenza per le spedizioni volte a sottomettere l'Istria.
148 a.C. Viene costruita, dal Console Spurio Postumio Albino, la via Postumia che univa Genova ad Aquileia, tagliando trasversalmente l'Italia settentrionale e toccando Piacenza, Cremona, Mantova, Verona, Vicenza ed Oderzo. Il suo percorso nell'attuale Friuli coinciderebbe con il tracciato della Stradalta tra Codroipo e Palmanova (L. Bertacchi).
131 a.C. Viene costruita, dal Pretore Annio Rufo, la via Annia che collegava Aquileia a Concordia Sagittaria, Altino, Padova, congiungendosi poi alla via Emilia che portava all'Italia centrale ed a Roma.
129 a.C. Il Console C. Sempronio Tuditano muove da Aquileia contro Taurisci e Giapidi.
115 a.C. Aquileia e' la base logistica del Console M. Emilio Scauro contro i Galli Carni.
90-89 a.C. Aquileia viene trasformata da colonia in municipium (acquistando la cittadinanza romana e con magistrati locali). La funzione strategico-militare e l'importanza commerciale di Aquileia determinano la necessità di collegamenti stradali che permettano a legionari e commercianti di trasferirsi con facilità in altri centri.
Etagrave; Cesariana In questo periodo viene forse costruita la cosiddetta via Julia Augusta che da Aquileia partiva verso il nord incrociando Tricesimo, Zuglio e, attraverso il Passo Monte Croce Carnico, giungeva fino a Linz e Klagenfurt nel Norico (Austria).
59-58 a.C.
57-56 a.C.
Giulio Cesare soggiorna ad Aquileia. Egli fa qui svernare le legioni impiegate nelle guerre galliche.
35 a.C. La colonia funge da base, con Ravenna, per le spedizioni militari contro gli Illiri.
14-12 a.C. Aquileia e Ravenna sono ancora la base per spedizioni contro Scordisci e Pannoni, guidate da M. Vinicio prima, da agrippa poi (nel 13), infine da Tiberio. Nel 12 a.C. è documentata la presenza di Augusto che riceve Erode con i figli Alessandro e Aristobulo.
10 a.C. Soggiornano ad Aquileia Augusto con la moglie Giulia, i suoi familiari e la corte. Nasce qui il loro unico figlio, morto fanciullo.
I sec. d.C. Augusto designa Aquileia capitale della X Regio Venetia et Histria; la città diventa uno dei più importanti centri di scambi commerciali dell'Impero romano.
69 d.C. Ad Aquileia si registrano disordini nelle lotte per il potere imperiale: 2000 uomini di Ottone razziano la città. Per timore di castighi, essi nominano un Imperatore che li protegga: Vespasiano.
I-II sec. d.C. Viene costruita, presumibilmente in questo periodo, la via Aquileia-Emona, forse identificabile con la via Gemina che, partendo dalla località di Monastero, passa per l'Isonzo alla Mainizza (Ponte Sonti), spingendosi fino a Lubiana e aprendo i collegamenti con Vienna, mentre un'altra diramazione della stessa strada porta ad est, verso Tergeste (Trieste), l'Istria, Fiume e la Dalmazia.
Sono documentate la presenza di Traiano (campagna contro i Daci) e di Antonino il Pio.
150 d.C. Un terribile terremoto sconvolge Aquileia.
169 d.C. Dopo che aveva raggiunto l'acme della propria potenza, Aquileia, porta orientale dell'Impero, viene assediata da Marcomanni e Quadi. Marco Aurelio va nel 168 ad aquileia per preparare la guerra contro di loro, e nel 171 inizia la vittoriosa controffensiva romana.
193 d.C. Periodo Severiano. Nel 193, passaggio di Settimio Severo, acclamato imperatore dalle legioni in Pannonia, in marcia verso Roma. Forte impulso edilizio, con rifacimenti dell'apparato forense. la città prende il nome di Colonia Septimia Severa Clodia Albina .
238 d.C. Massimino il Trace assedia Aquileia (Bellum Aquileiense); questo è il primo episodio di una serie di lotte tra Imperatori di cui Aquileia sarà testimone e partecipe fino alla caduta dell'Impero.
284 d.C. Diocleziano viene acclamato Imperatore nella regione Balcanica; egli pone Mediolanum (Milano), centro della Diocesis Italica togliendolo ad Aquileia.
296-297 d.C. Soggiorno di Diocleziano e Massimiano, che offrono dediche al dio Beleno, nume tutelare di Aquileia.
Apertura della zecca, attiva con tre officinę.
303-304 d.C. Dopo le persecuzioni della seconda metà del III secolo, fiorisce in Aquileia il Cristianesimo e si manifesta una Chiesa fiorentissima, ricca della gloria di insigni martiri, Vescovi e scrittori ecclesiastici (Ilario e Taziano nel 284 d.C.; Canzio, Canziano, Canzianilla, Proto e Crisogono).
313-322 d.C. Dopo l'Editto di Milano, viene eretto il primo luogo ufficiale di culto cristiano: si tratta delle aule teodoriane dal nome del Vescovo Teodoro, che sono da considerare il nucleo primigenio dell'attuale basilica popponiana. Si costruisce quindi la Basilica; seguono il Battistero ottogonale, la Basilica della Beligna, la Basilica di Monastero, la Basilica di San Giovanni in Piazza, il Martirium di San Flavio: di questi edifici, ad eccezione della Basilica Teodoriana e di quella di Monastero, non rimangono che le fondazioni.
Soggiorni dell'Imperatore Costantino.
340 d.C. Presso Aquileia si svolge la battaglia tra i figli di Costantino, Costante e Costantino II. Il cadavere di quest' ultimo viene gettato nel fiume Aussa.
345 d.C. Viene costruita, accanto al complesso della primitiva Basilica, l'aula post-teodoriana nord con i suoi mosaici.
361 d.C. Aquileia viene cinta d'assedio nella lotta tra Costanzo II e Giuliano l'Apostata che si contendono il trono imperiale. Il corso del fiume Natisone viene fatto deviare da quest'ultimo.
381 d.C. Concilio antiariano di Aquileia. Lo conduce Ambrogio, Vescovo di Milano.
388 d.C. Teodosio sconfigge ed uccide presso Aquileia l'usurpatore Magno Massimo, il cui cadavere viene trascinato lungo le strade di Aquileia.
391 d.C. Teodosio viene ad Aquileia, si deve a lui il restauro delle mura che funzionano ormai solo come baluardo militare.
III-IV sec. d.C. Aquileia perde centri come i municipi di Trieste, Concordia Sagittaria, Cividale; le rimane però la grande autorità patriarcale. Si succedono invasioni barbariche cui cercano di opporsi gli Imperatori Valentiniano, Valente, Graziano e Teodosio.
401-402 d.C. Scende ad Aquileia Alarico che, con i suoi Visigoti, occupa la città, dopo averla assediata due volte.
407-408 d.C. Durante l'Episcopato di Agostino viene costruito il "castrum" di Grado, che sara' il rifugio dei Vescovi di Aquileia.
425 d.C. Soggiorno di Valentiniano III e di Galla Placidia. L'usurpatore Giovanni, catturato vivo, viene condotto a dorso di un asino nel Circo e qui linciato.
452 d.C. Attila, a capo degli Unni, distrugge Aquileia dopo un assedio di forse 3 mesi. Secondo le parole di Giordano, la caduta gli fu preannunciata dal fatto che le cicogne fuggirono dalle mura con i loro piccoli. Gli aquileiesi si rifugiano provvisoriamente a Grado.
454-455 d.C. Il Vescovo Niceta getta le basi di una cattedrale con un primo battistero esagonale L'Italia è ormai tutta in mano ai Bizantini.
489 d.C. Invasione degli Ostrogoti di Teodorico. I Vescovi Marcelliano (485-504) e Marcellino (504-521), ritornati ad Aquileia, si rifugiano nel "castrum gradense", rimasto sotto il controllo dell'Impero bizantino.
557 d.C. Scisma dei Tre Capitoli: la Chiesa e' divisa.
568 d.C. Calano in Italia i Longbardi di Alboino che spezzano in due la Regione amministrata da Aquileia: da una parte Grado, l'Istria e le isole lagunari sotto i Bizantini; dall'altra la Venezia terrestre sotto i Longobardi. Aquileia viene a trovarsi nel Ducato del Friuli, che faceva capo a Cividale. L'interramento del Natissa e l'impaludamento delle campagne hanno per conseguenza la malaria, lo spopolamento e la rovina della città.
610 d.C. Scissione della Diocesi Aquileiese a seguito dello Scisma dei Tre Capitoli, causato dalle competizioni tra Cattolici ed Ariani e dall'elezione di due diversi Patriarchi, uno per Grado, l'altro per Aquileia.
776 d.C. Carlo Magno, Re dei Franchi, sostituitosi alla potenza longobarda in Italia, con doni di territori, fonda il potere temporale dei Patriarchi di Aquileia, che divengono grandi feudatari dell'Impero e infine Principi e Sovrani.
787-802 d.C. Il Patriarca Paolino, animatore dei valori spirituali e religiosi della Chiesa aquileiese, scrive il carme De destructione Aquilegię numquam restituendę, in cui lamenta lo stato di abbandono della città e la vendita di sarcofagi senza rispetto dei corpi sepoltivi.
788-899 d.C. Scendono a varie riprese gli Ungari compiendo devastazioni e saccheggi.
811 d.C. Il Patriarca Massenzio, con l'aiuto di Carlo Magno, ricostruisce la Basilica ed edifica la Chiesa dei Pagani di fronte ad essa.
827 d.C. Il Concilio di Mantova favorisce Aquileia nella disputa con Grado, ma l'importanza crescente di Venezia impedisce la riounificazione del Patriarcato.
1019-1045 Il Patriarcato di Poppo (o Popone o Poppone), segna la rinascita di Aquileia; si devono a questo Patriarca la ricostruzione della Basilica, la costruzione di un Palazzo Patriarcale, oggi scomparso, il campanile, il consolidamento e l'ampliamento delle mura. Le originarie mura repubblicane, di forma quasi quadrata, furono ampliate verso nord a seguito dello sviluppo della città. Sono state individuate quattro porte, una a N-W ed una a N con torri rotonde, una a S ed una a N-E. Le mura tarde sono riferibili all'età di Massimino il Trace ed all'età di Teodosio. Le mura patriarcali attestano che in quell'età l'abitato era dimezzato rispetto a quello romano (L. Bertacchi).
1077 Il Patriarca Sigeardo si fa attribuire dall'Imperatore Enrico I il Comitato del Friuli e l'investitura feudale. Nascita ufficiale dello Stato Patriarcale. I successori consolideranno l'indipendeza del Friuli e la Sovranità patriarcale con un parlamento rappresentativo dei prelati, dei nobili e della comunità.
1236 I Patriarchi abbandonano Aquileia per Udine. Abbandonata definitivamente la città, quasi tutti gli edifici sacri e profani divengono preda delle più vergognose distruzioni e degenerano lentamente, sia per l'inclemenza dei tempi, sia per l'incuria dei pochi abitanti ancora rimasti.
1348 Un terremoto distrugge definitivamente Aquileia. Anche la Basilica viene fortemente danneggiata.
1368-1381 d.C. La Basilica viene rimaneggiata in stile gotico dal Patriarca Marquando di Randeck.
1420 Il Friuli passa sotto la dominazione della Repubblica di Venezia.
1445 Al Patriarcato viene tolta la sovranità civile e con essa cessa l'indipendenza del Friuli.
1509 Aquileia cade in mano all'Austria già in possesso delle Contee di Gorizia. Una parte del territorio patriarcale resta sotto la dominazione della Repubblica di Venezia.
1690 I Savorgnan danno inizio alla bonifica ed alle trasformazioni fondiarie.
1751 Il Patriarcato è soppresso ed in sua vece vengono istituiti due Arcivescovadi di Udine e di Gorizia. Aquileia dipende da quello di Gorizia.
1766 Decreto di Maria Teresa d'Austria che rende esecutivo il progetto di bonifica dell'agro aquileiese.
maggio, 1797 I Francesi del Generale Bernadotte entrano, a nome di Napoleone, in Udine: il Friuli passa sotto la Francia.
ottobre, 1797 Con il Trattato di Campoformido, stipulato fra Napoleone e l'Austria, vengono riassegnate a quest'ultima le terre fino all'Adige e con esso il Friuli.
1805 Napoleone riconquista il Friuli, che sarà incluso nel Regno d'Italia.
1813-1815 Il Friuli, con il Congresso di Vienna, ritorna ad essere possedimento austriaco.
1866 Il Friuli, ma non Aquileia, con il Goriziano, Trento e Trieste - che rimangono all'Austria - viene annesso all'Italia.
1918 Aquileia, con la fine della Prima guerra Mondiale, diventa italiana.